Writers ancora impuniti Rompono e imbrattano le vetrine del centro

URBINO

VANDALI in azione nell’ultimo giovedì notte: qualcuno ha sfondato la vetrina del negozio di ceramiche artistiche “La Bottega dei Maestri d’arte” davanti al Palazzo Ducale, lasciando anche qualche scritta sulle cornici delle vetrine e ha pure sottratto qualche pezzo. Il danno e la rabbia sono tutti immortalati un una foto postata su Facebook, che ha raccolto commenti indignati degli urbinati per l’ennesimo segno di violenza ai luoghi della città. Questo fatto conduce a ripensare alle recenti scritte che hanno rovinato le porte appena restaurate della nuova boutique di Piero Guidi in via Veneto, che, ancora prima dell’apertura ufficiale, sono state sporcate e ripulite due volte; per non parlare del blitz di writers che hanno imbrattato monumenti, la fontana di piazza della Repubblica, i portici di corso Garibaldi, la porta della Sinagoga e muri, cartelli stradali dalla Curva dell’Esse ai Collegi Universitari, con la firma “Boem”.

I RESPONSABILI di questo atto di vandalismo sono ancora impuniti, anche se la Polizia ha buone piste per trovarli: «Ci sono più gruppi di writers in azione, non si tratta di uno solo, e hanno diverse caratteristiche – spiega il dirigente del Commissariato di Urbino Pineschi, che con la Scientifica sta eseguendo le indagini -. Possono essere dei ragazzini, qualcuno che pensa di compiere un gesto artistico, ma in questo caso sono persone che si sono organizzate e hanno fatto di tutto per non farsi riconoscere, ma la possibilità di prenderli c’è. Noi abbiamo svolto l’attività di indagine controllando anche tutte le scuole, chiedendo informazioni sul tipo di scritta, sul tratto, se c’è una simbologia riconducibile a un acronimo, a un’associazione, un movimento. Abbiamo avuto informazioni che sono state spunto per proseguire con le indagini».

LA POLIZIA di più non può rivelare, ma si sa che ci sono testimoni, persone che hanno raccontato di aver visto alcune persone che si aggiravano la domenica mattina alle 8 in piazza, con il volto coperto da occhiali da sole e cappuccio, registrati anche dalle telecamere della piazza. La scritta “Boem”, comunque, non è nuova perché negli ultimi due anni è già apparsa in altri paesi vicini a Urbino. «Per quanto riguarda invece il danneggiamento della vetrina (ndr, è stata sporta denuncia da parte dei titolari del negozio) è stata una sorpresa perché questo giovedì notte è stato piuttosto anonimo – spiega Pineschi -: non c’era assembramento di persone in piazza, solo la presenza di giovani davanti ai locali, data la pioggia, non ci sono state criticità particolari. Negli ultimi tempo, poi, c’è anche meno affluenza da fuori: non è il periodo clou, che arriva ad aprile, ma non si vedono arrivare quelle 3-400 persone che sono disposte anche a farsi 70 chilometri per fare la serata a Urbino. Prima arrivavano anche da Pesaro, Cagli, Gubbio, ecc».

ARTICOLO DI Lara Ottaviani DEL 12 MARZO 2016, IL RESTO DEL CARLINO

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