La vernice in polvere che vuol dare agli edifici una nuova vita green

MILANO

L’invenzione italiana Airlite agisce come la fotosintesi Lo studioso «Bene le case che si comportano come alberi ma non bastano per vincere lo smog»

Pareti che «respirano». Per case e palazzi più verdi. È la nuova frontiera della lotta allo smog. L’ultima invenzione è Airlite: una vernice in polvere che pulisce l’aria, prodotta dalla Advanced Materials di Bolzano. Miscelandola con l’acqua e stendendola come una normale tinteggiatura per muri esterni o interni, permette (al costo di 4-6 euro al metro quadro) di trasformare le pareti in un purificatore d’aria che si attiva con la luce.

«Airlite – dice l’inventore Massimo Bernardoni, che ha creato la start-up con Antonio Cianci – è una vernice bio che, facendo leva sul principio della fotosintesi delle piante, scompone gli agenti inquinanti facendoli diventare molecole di sale. Non a caso, l’effetto è lo stesso di un albero. Tanto che 100 metri quadrati eliminano i gas prodotti in un anno da 12 auto». E se all’esterno «mangia» lo smog, all’interno elimina muffe, batteri e cattivi odori.

Principi, però, già utilizzati da due pionieri delle pareti che «respirano». Due colossi del made in Italy: Kerakoll e Italcementi. L’azienda di Sassuolo ha fatto del green il Dna di un ventaglio di prodotti per l’edilizia ecosostenibile. Perché «è insieme alla natura che si costruisce il futuro e il benessere», afferma l’ad Gian Luca Sghedoni. Mentre la ricerca di Italcementi affonda le radici a fine anni 90, col brevetto del cemento biodinamico usato per la Chiesa Dives e Misericordia di Roma, griffata dall’architetto Richard Meier, e reimpiegato per Palazzo Italia a Expo 2015.

Non è fanta-ecologia. È la sfida di trasformare le pareti degli edifici in alberi. Come? «Grazie alle nanotecnologie applicate al settore delle costruzioni. Prodotti naturali al posto di derivati del petrolio, eliminando colle e resine contenenti formaldeide», dice Francesco Zurlo del Politecnico di Milano. Anche perché la fotografia dell’Organizzazione mondiale della sanità fa paura: il 15% delle malattie croniche è causato dall’aria malsana che respiriamo. E nella Pianura Padana c’è il più alto tasso di mortalità da inquinamento atmosferico d’Europa: 84.400 nel 2012 su un totale di 491 mila a livello comunitario. Con Milano capitale: 5 mila morti l’anno e 11 mesi di vita in meno per ogni abitante.

Ecco perché proprio a Milano è decollato il progetto Bosco Immobile, che mira a trasformare i palazzi della città in depuratori d’aria attraverso vernici che riducono lo smog anche dell’88%. «Tecnologie straordinarie», le definisce Zurlo. Ma non sufficienti: «Gli edifici che si comportano come alberi non basteranno contro lo smog. Occorrono impianti di riscaldamento più compatibili e stop alle auto grazie alla mobilità sostenibile». Conclude Zurlo: «Certo, una maggiore consapevolezza green fa sì che le pareti che respirano non siano più un sogno ma una realtà per migliaia di consumatori evoluti che vogliono case sempre più verdi».

100 i metri quadri di superficie tinteggiata con Airlite che riescono ad eliminare le emissioni prodotte in un anno da 12 automobili

L’iniziativa

Ripulire i muri di Milano da scritte vandaliche utilizzando la vernice mangia-smog Airlite. È la sfida dei volontari di Retake Milano, attiva da dieci anni, che ha già restituito alla città 40 luoghi, rimuovendo oltre 12 mila tag. Per il 2016 Retake lancia «Shelly», app che indica le situazioni di degrado e il portale «Milano da vedere»

PAOLO MARELLI, CORRIERE DELLA SERA DEL 26 MARZO

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