Guerra senza quartiere ai graffiti Periferie laboratorio di street art

TORINO

La telefonata di Piero Fassino al presidente dell’Amiat, Maurizio Magnabosco, è partita a strettisimo giro di posto dal confronto avuto con gli studenti del D’Azeglio, dove il sindaco aveva chiarito quali fossero le differenze tra la street art in senso stretto e il vandalismo dei graffiti selvaggi. E ieri pomeriggio, a Palazzo Civico si è tenuta la prima riunione operativa con i tecnici dell’azienda che si occupa del decoro cittadino e che ora dovrà organizzare un piano quartiere per quartiere per cancellare scritte e scarabocchi da muri e serrande. «Una delle prime osservazioni fatte dai torinesi aveva spiegato Fassino nel corso del forum che si è tenuto lo scorso venerdì nella nostra redazione – è appunto contro il graffitismo selvaggio. Per questo ho parlato con Magnabosco che ha messo a disposizione due squadre di operai che per i prossimi tre mesi si occupino di rimuoverli, quartiere per quartiere». Il punto forte della strategia appena abbozzata nell’incontro di ieri, al quale ha partecipato anche l’assessore all’Arredo urbano Ilda Curti, è appunto questo: il piano di pulizia straordinario non sarà limitato solo al centro, ma abbraccerà anche le periferie. Ed è proprio in una periferia, ovvero la zona attorno a via Luini, che il Comune ha voluto coinvolgere i commercianti per un progetto pilota che abbellirà le serrande dei negozi con opere di street art. Un’idea che ha illuminato il sindaco un paio di domeniche fa, quando ha partecipato proprio in via Luini a una festa di via impreziosita da una mostra di arte urbana. E del resto, la differenza tra graffiti e pittura metrolitana il sindaco l’aveva già ben chiarita al D’Azeglio: «La street art è una forma da promuovere e sostenere riconoscendo il valore della creatività artistica murale. Ma al tempo stesso va contrastato il fenomeno del graffitismo selvaggio che deturpa i muri della città e ne danneggia il decoro. Per questo ho chiesto al ministro Alfano un nuovo provvedimento sulla sicurezza urbana che includa il graffitismo e che autorizzi le città ad intervenire sugli edifici urbani imbrattati, pubblici e privati».

ARTICOLO DEL 14 APRILE 2016, TORINO CRONACAQUI

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