Ecco la vernice anti- graffiti : un test sull’Arco della Vittoria

GENOVA

Giovedì il monumento sarà ripulito dalle scritte e trattato con uno speciale prodotto: «Così i muri sono inattaccabili » 

CONTRO i graffiti adesso arriva la nanotecnologia. Il Comune, deciso a risolvere il problema delle scritte che deturpano monumenti e facciate dei palazzi della città, sta per sperimentare una nuova arma, uno speciale liquido trasparente che, spruzzato su una superficie in cemento o altro materiale, impedisce alla vernice di fissarsi. Lo ha creato la Nanotech Generation, leader nel settore delle nanotecnologie con sedi in tutta Europa tra cui anche a Genova. Il test si svolgerà giovedì prossimo, sulle superfici dell’Arco di trionfo di piazza della Vittoria, uno dei monumenti della città che troppo spesso viene deturpato da vandali e writers . Se i risultati saranno buoni – questa è l’intenzione dell’amministrazione – questa modalità di azione preventiva contro gli spray potrebbe essere applicata in modo sistematico in tutto il territorio comunale. Un territorio che ad oggi risulta privo di una squadra specializzata di pronto intervento, dopo l’uscita di scena della Switch 1988, la ditta che aveva in appalto le operazioni di pulizia. Azienda travolta dall’inchiesta giudiziaria sulla gestione illecita della raccolta differenziata. La rimozione dei graffiti non è un problema da poco: vale circa 50 mila euro l’anno. In futuro, potrebbe essere risolto alla radice con questa nuova sostanza: «Prima di cospargere il prodotto, le superfici dell’Arco Monumentale saranno pulite a fondo con un detergente biocompatibile di fattura danese – dice Silvio Soldi, responsabile genovese della Nanotech Generation – Poi applicheremo con un diffusore a compressione il nostro liquido costituito da biossidi di silicio altamente idrorepellenti. In pratica, questa sostanza si comporterà come un rivestimento nano tecnologico che impedirà a qualsiasi vernice di attaccarsi». Vista la quantità di graffiti che ogni giorno compaiono sui muri di Genova – gli ultimi 400 sono spuntati fuori in pochi minuti durante il corteo dei “No borders” di sabato scorso – i tecnici del Comune potranno verificare molto presto l’efficacia del nuovo metodo, che è stato inventato in Germania. Secondo Nanotech Generation il risultato è garantito. Se così fosse, la nuova società a cui sarà conferito l’incarico di occuparsi della rimozione dei graffiti in città potrebbe iniziare un’opera di prevenzione applicando la sostanza idrorepellente sugli edifici più sensibili, nel centro come in periferia, riducendo danni e spese correlate. L’assegnazione dell’incarico da parte di Aster potrebbe avvenire in tempi molto rapidi. Di solito la gara veniva lanciata a giugno, ma il bando potrebbe essere pubblicato anche prima, proprio per rimediare al problema dell’assenza – ormai da settimane – di una squadra specializzata.

ARTICOLO DEL 19 APRILE 2016, IL SECOLO XIX

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3 Responses to Ecco la vernice anti- graffiti : un test sull’Arco della Vittoria

  1. Mara Iapoce Rispondi

    19 aprile 2016 at 21:54

    Mi sono sempre chiesta se esistesse un prodotto del genere, e trovavo strano che, nell’era della tecnologia, la ricerca chimica non avesse ancora inventato qualcosa che non solo permettesse una più facile ripulitura, ma anche il mancato attecchimento del graffito. Qualcuno sa quanto costa? Grazie.

  2. Carmine De Marinis Rispondi

    12 settembre 2016 at 18:24

    Sig.ra Mara, non si lasci sorprendere da ciò che legge, è solo una una questione di volontà e di scelte politiche, alla nostre amministrazioni non si tocchi il tasto immondizia e decoro urbano, entrambi punti attorno ai quali girano interessi enormi, adottare le SOLUZIONI DEFINITIVE vorrebbe dire per loro la fine della giostra… mi sorprende oggi leggere questo articolo proprio qui sul sito di Antigraffiti dopo ben 4 anni di un mio intervento che può trovare seguendo questo link ” http://www.associazioneantigraffiti.it/2012/10/01/degrado-in-piazza-cardinal-ferrari-lappello-sui-giornali/ ” scorrendo in basso sulla posta, dove proponevo lo stesso ed identico prodotto, ma rappresentato dalla società che lo ha inventato e non da questa qui citata….ma per tutta risposta mi sentii dire ” Conosco la tecnologia che mi sta proponendo e non ci vedo nulla di rivoluzionario visto che sono anni che diverse aziende la propongono e le amministrazioni non sembrano interessate ” a firma di Andrea Amato, che evidentemente era più interessato a fare il Cleaning Day, piuttosto che approfondire una nuova tecnologia sulla quale le garantisco che era disinformatissimo, visto che la stessa venne presentata nel 2010 ricevendone il premio Awards, quindi impossibile la sua presentazione alle amministrazioni da anni…come recitava la risposta di Amato… Comunque gentile Sig.ra Mara, questa tecnologia ha un costo decisamente sostenuto, ma con un notevole ritorno nel tempo, sia di denaro che di decoro… e mi fa strano che sia proprio l’amministrazione genovese ad averlo adottato…vista la nomea che il genovese si trascina dietro….ma spero serva da esempio a tutte quelle altre amministrazioni che, pur stando economicamente meglio, ignorano il ritorno del decoro urbano al loro cittadino.
    Saluti

    • Andrea Rispondi

      16 settembre 2016 at 10:13

      Egregio signor Carmine De Marinis, riconfermo quanto le scrissi all’epoca e ad ogni modo non mi sembra garbato la superficialità in cui considera il mio operato che, le ricordo, è VOLONTARIO. Come dovrebbe immaginare i commerciali delle diverse società che producono prodotti protettivi, sacrificali e remover ci contattano e ci mostrano le soluzioni per risolvere i problemi dell’imbrattamento vandalico. Sono anni che incontro rappresentanti e sono anni che ascolto le performance dei prodotti che vengono presentati ad amministrazioni pubbliche e ad aziende di trasporto. Non entro nel merito della loro efficacia che sicuramente è molto utile per ridurre l’imbrattamento. A Milano si usa già da qualche anno questa modalità di protezione con prodotti di varie aziende che, magari non sarà quello che hanno vinto il premio nel 2010, ma sono conosciute nel settore pubblico che, ribadisco quanto scritto nel 2012, “non interessano particolarmente alle amministrazioni”.

      Grazie per essere attento a quello che facciamo e a quello che pubblichiamo in questo sito.

      Saluti

      Andrea Amato

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