Case, negozi e auto imbrattati dai writer tra Buggiano e Margine

MASSA COZZILE

Un vero e proprio raid armati di bombolette di vernice con intromissioni anche all’interno di proprietà private

Più che vandali, veri e propri delinquenti. Che in un caso hanno anche scavalcato la cancellata di un’abitazione, commettendo tra l’altro una violazione di proprietà privata. Circa 3-400 metri di mura, in sostanza di fronte a Villa Ankuri tra i territori di Buggiano e Massa Cozzile, sono stati imbrattati a intervalli regolari con la solita scritta fissata a bomboletta spray. Sotto la furia di quelli che i residenti della zona definiscono “ragazzotti in vena di scherzi di cattivo gusto”, ci sono finite pure alcune automobili parcheggiate e le vetrine delle diverse attività commerciali presenti. Il fatto è accaduto nella notte tra sabato e domenica, nel tratto della provinciale Lucchese compreso tra la nuova rotatoria di via Falciano (la strada che conduce al Colle di Buggiano) e via La Malfa, piccola traversa nell’abitato di Margine Coperta. La scritta (vi si legge un nome, forse Lucy, e un numero, forse 38), appare per la prima volta all’altezza del centro benessere Evaluna, a Buggiano, e per l’ultima sui muri del negozio di abbigliamento Stefano Fontana, a Massa Cozzile. Segni indelebili dei teppisti di turno si notano anche sul perimetro di Villa Ankuri (di fianco al cancello d’ingresso agli ambulatori Asl) e su un cartello stradale. Ma, come detto, ad essere maggiormente colpita è stata la facciata color pastello di una villetta: «Domenica mattina uscendo di casa ci siamo accorti del danno (ci sono almeno sette scritte, sia nere che bianche, ndr) – spiegano i proprietari – e hanno pensato bene anche di “disegnare” sulle nostre auto, sulla carrozzeria e sui vetri. Le macchine le abbiamo già fatte ripulire lunedì, per la casa aspettiamo l’imbianchino che dovrà tinteggiare tutta la facciata, e sarà una grossa spesa». Abitanti e commercianti hanno già sporto denuncia contro ignoti ai carabinieri: i militari sono andati sul posto per i rilievi, fotografando quanto segnalato, e indagano sul significato di quella scritta. Nella zona non ci sono occhi elettronici che hanno ripreso l’accaduto (e probabilmente i vandali lo sapevano). «Mettono le telecamere ai semafori per fare le multe e non in un’area densamente abitata e piena di negozi – dicono dalla macelleria all’incrocio con via Ficocchio- conta più incassare soldi dalle contravvenzioni che tutelare la sicurezza delle persone e i danni alle proprietà private».

ARTICOLO DI LUCA SIGNORINI DEL 20 APRILE 2016, IL TIRRENO

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