Non chiamateli graffitari

CARUGATE

STREET ART d’autore a Carugate, Ikea arruola le «bombolette » più famose d’Europa per abbellire il sottopasso che collega il panzer del mobile low cost al Carosello. Il Comune benedice l’operazione e anzi chiede di fare il bis sul collegamento fra Euroverdebio e il centro commerciale. A scritturare Neve, C 215 e gli altri, il colosso scandinavo che ha un ufficio sostenibilità. «Abbiamo avuto un incontro, ci siamo capiti al volo», dice il sindaco Umberto Gravina, che aspetta con ansia l’opera. Il cronoprogramma è strettissimo, il murale griffato sarà pronto entro il 5 giugno. Tema rigorosamente ambientale per il «quadro» che richiamerà in città appassionati e curiosi. Carugate non è nuova a esperienze del genere, in passato aveva già ospitato i nomi più illustri, gli stessi di oggi, che hanno lasciato tracce del loro estro. Muri imponenti, che sembrano foto dai contrasti caravaggeschi e invece sono facciate di palazzi, recinzioni, stabilimenti industriali.

«PARLIAMO di artisti di levatura mondiale – sottolinea il primo cittadino orgoglioso – espongono al Louvre, a Londra». Proprio nel connubio tra arte urbana e classicismo, Danilo Pistone in arte Neve, torinese di 30 anni, ha trovato il suo segno distintivo. Uno degli esponenti del «neomuralismo» più prolifici e rinomati in Italia, presentato alla Biennale di Venezia nel 2011. Lo stile iperrealista e l’attenzione per i contenuti rendono i suoi lavori leggibili su più fronti. L’attenzione maniacale per i dettagli, come i capelli che dipinge uno ad uno, dà vita a figure che «bucano» la parete; ogni sua opera induce a riflettere. E così Biancaneve, spuntata un anno fa a Cinisello Balsamo, si staglia tra i fumi che fuoriescono dalla mela avvelenata che, a guardare con attenzione, raffigura la Terra. Atlante e Pandora, sul cavalcavia della Paullese – 35 metri per 14, un’opera realizzata in sole 14 ore con 300 bombolette – mostrano il gigante che, per prendere la moneta d’oro offerta dalla donna, sembra lasciar cadere il mondo che sorregge. Cosa si inventerà ora è tutto da scoprire. Stessa storia per C 215, pseudonimo di Christian Guémy, l’artista francese 43enne maestro di stencil. Le sue creazioni campeggiano ad Amsterdam, Barcellona, Londra, Roma, la Valletta. I profili di mendicanti, bambini, anziani che ama regalano emozioni che difficilmente si dimenticano. «Guai a chi li chiama graffitari…» si lascia scappare soddisfatto il sindaco.

ARTICOLO di BARBARA CALDEROLA DEL 25 APRILE, IL GIORNO

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