Legro, il paese dipinto si spacca sui graffitari

Orta, è polemica sull’iniziativa di un gruppo di giovani

ORTA SAN GIULIO

Volevano abbellire il muraglione che separa i binari della ferrovia con la strada a Legro d’Orta». Ma non a tutti è piaciuta l’iniziativa di un gruppo di studenti ortesi di trasformare dei muri in murales e sono arrivate, insieme ai primi colpi di pennello e di spray, anche le polemiche.

Soprattutto non piace l’accostamento tra l’arte moderna dei graffiti con i dipinti sui muri delle case che da anni sono diventati uno dei simboli e un richiamo turistico per Legro diventato il «paese dipinto». Contro i giovani «graffitari» c’è stata una piccola sollevazione ed a farsi portavoce della protesta è Fabrizio Morea, ex sindaco di Orta e fautore, quasi vent’anni fa, del progetto di trasformare Legro, sino ad allora sconosciuta frazione ortese, nel paese dei muri dipinti.

Sulle facciate delle case sono apparse raffigurazioni dei film girati sul lago o in provincia che sono diventate un forte richiamo turistico. «Il cinema messo al muro» è il tema scelto da Morea ed ha avuto successo. Anche allora non mancarono le polemiche e in modo particolare fece scalpore il dipinto di «Matilde», opera dell’artista tedesco Didi Biclker ispirata ad un personaggio di Piero Chiara. Oggi a «fare scandalo» sono i graffiti di un gruppo di studenti del liceo artistico di Omegna, certamente meno «osè» della Matilde di Bickler. «Ci sono voluti vent’anni per costruire l’immagine di «Legro paese dipinto» ed è bastato un pomeriggio per distruggerla – commenta Morea – qui c’è l’unica collezione di murales d’Italia a narrare la storia del cinema piemontese; adesso ci sono questi nuovi murales imposti dall’amministrazione comunale senza alcun confronto con la popolazione».

A ribattere è il sindaco di Orta Giorgio Angeleri: «Trovo mortificante questa polemica perché offende in primo luogo gli abitanti di Legro che passano per essere tutti intolleranti, e in secondo luogo gli studenti che gratuitamente, sacrificando giornate del loro tempo libero e delle vacanze, si stanno dando da fare per rendersi utili alla comunità». Così, per un giorno, i ragazzi hanno sospeso il lavoro. Poi, incoraggiati dall’insegnante che li segue, Marco Clerici, anche lui lavora gratuitamente, e dal sindaco, hanno ripreso i lavori che concluderanno entro fine luglio.

ARTICOLO DI VINCENZO AMATO DEL 7 LUGLIO 2016, LA STAMPA

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